Intervista a Elena Dal Pino
Intervista realizzata il giorno 12 aprile 2018 presso i Servizi Educativi del Comune di Bagno a Ripoli.
Elena Dal Pino, insegnante, Preside della Scuola media Redi/Granacci, Assessore comunale all’educazione e istruzione.
- Trascrizione:
allora ci incontriamo stamani è legata al puro che ho avuto modo di conoscere direttamente marcello 39 e il contesto scolastico di bagno a ripoli da vari punti di vista ci vuoi raccontare se diciamo che negli anni 70 che avevo un bambino che frequentava la scuola elementare nel suo 28 critica di arrivo lì abitava in quella zona e all’anno delle dei movimenti dei genitori per i decreti delegati noi che costituire un gruppo di genitori di un pò 28 dal nome del circolo del circolo 28 la scuola del mio figlio era una scuola molto tradizionale e nel gruppo dei genitori che aveva l’ambizione in qualche modo di contribuire a cambiare questa scuola c’era qualcuno che conosceva l’esperienza di bagnaria e questa esperienza ci venne presentata ecco la scuola del direttore 39 38 e noi una specie di punto di riferimento importante per chiedere innovazioni che allora sembravano lontanissimi da che si realizza per esempio il tempo più lungo di scuola l’opposizione del libro di testo più insegnati venendo la classe non insegnanti l’unico una maggiore accoglienza per i genitori la possibilità di poter partecipare di più alla vita della scuola cose che allora erano quasi impensabili che ha bagnato invece venivano già realizzati devo dire anche però che nessuno di noi poi si avvicinò particolarmente perché a questa esperienza per conoscerla meglio nemmeno io che francini tosi di allora avevo anche un certo ruolo in quanto insegnante nella scuola media che insegnava alla bassa anche un riso lotto in clima diciamo di apertura e di tensione verso un cambiamento che era abbastanza non molto diffuso allora ma nemmeno io ap la curiosità di approfondire di più questa esperienza mi diffidare di chi ce la raccontò e da allora rimase come un riferimento importante per tutti noi ecco e dopo qualche tempo però tu sei diciamo ti sei occupato a bagno a ripoli e della scuola in una veste particolare si nel 1980 io sono arrivato a banner rigore come trasferita da pontassieve dopo l’esperienza della passati e di pontassieve 2 score diciamo diverse fra loro ma che mi hanno hanno contribuito a formarmi a modificare anche il mio atteggiamento nei confronti dell’insegnamento down town atteggiamento di tipo tradizionale un insegnamento invece più aperto al cambiamento e all’innovazione nel 1980 e sono arrivata insieme con un gruppo di scout riso di insegnanti molto simile a me come impostazione alla rete alla scuola media replica quando siamo arrivati alla scuola minerarie c’era un forte movimento dei genitori in gran parte genitori di grassina che puntavano a l’ottenimento di del tempo pieno nelle scuole a mille all’ora a scuola anche l’erede abbastanza bloccata tradizionale c’erano voglia di sperimentare il tempo pieno i genitori venivano tutti dalla scuola elementare di grassina dell’entella che conoscevano l’esperienza del tempo pieno realizzato direttore 39 e per quanto i due circoli fossero stati divisi questa esperienza che i giovani avevano fatto era stata talmente molto motivante talmente positiva che volevano averla a tutti i costi alla scuola media nell’ottanta del settembre nell’ottanta ottobre dell’ottanta ci fu la coincidenza di due fattori positivi 1 questo movimento dei genitori e l’altro l’arrivo di una preside lucera di borsi che proveniva da scandicci altro ambiente abbastanza il movimento su questo punto di vista è che capì l’esigenza dei genitori e sostenne le loro richieste così se avevo all’internamento delle prime sezioni del prime classi mi pare non possono 21 prime a tempo pieno io andai allora insegnare nel tempo pieno insieme con una serie dei miei colleghi che era arrivata insieme con me da altre scuole alcune proprio michael david e punto assieme e che condividevano la voglia di sperimentare questo nuovo modello le scuole e così entrò il tempo pieno nella scuola media e si ruppe quella rigidità che ancora permane va la distinzione fra tempo pieno il tempo normale ancora molto forte ovviamente però nel tempo pieno si punta a realizzare un modello di scuola che non fosse soltanto fra virgolette di tipo assistenziale un luogo dove accogliere i bambini a casa nel pomeriggio non potevano essere i genitori ma che fosse un modello di queste formativo attraverso metodologie innovative metodologie diverse quindi lo studio a scuola e lavorare insieme quei gruppi possibilmente aprire le classi erano ancora idee in maturazione ma che già cominciavano a crescere a diffondersi a crescere almeno nel momento nel gruppo più diciamo attento a queste esigenze di innovazione sostenuto dalla preside e da un consiglio di circolo di istituto in cui erano confluiti in buona parte dei genitori che avevano fatto l’esperienza per 39 il tempo pieno la scuola media è rimasto si è consolidato il di stesso fino a tre sezioni stabili fino a quando io sono rimasta sicuramente fino al 1998 quindi per 18 anni alessia qualificato è un tempo pieno che aveva assunto una sua fisionomia molto chiara avevamo gruppi di laboratorio classi aperte attività per gruppi un tempo pieno che non accoglieva soltanto i ragazzini in difficoltà ma che era per per tutte e la scuola piano piano sempre si aprì anche all’accoglienza dell’handicap non solo del territorio ma anche proveniente da altre scuole per esempio della vicina firenze nessuno è mai stato rifiutato e questa apertura sempre sostenuta anche dai genitori o comunque non ostacolata perché c’era una grande un grande coinvolgimento nel momento in cui un ragazzino veniva accolto nella classe della scuola reti bene non ostacolata perché i genitori venivano in qualche modo informati gli altri genitori è a conoscenza di quali potevano essere che le modalità per accogliere questi ragazzini no nella classe nel modo migliore possibile e stata complessivamente un’esperienza positiva io ho lavorato da insegnante collaboratrice della preside e vicepreside fino al 1988 quando lenta per pressioni di pensione poi ho fatto il concorso a preside dopo tre anni di esperienza a san casciano ci sono ricordata nel 92 e ci sono rimasta fino al 98 come preside e direi che nel complesso ho avuto la possibilità di riconoscere che ambedue le scuole medie di bagnare sia la rete e poi anche la grana c erano scuole che avevano disabili anche senza una grande capacità o possibilità di rapporto diretto con la scuola elementare avevano assorbito i valori fondanti no e le metodologie mitologie più più significative dell’esperienza parta dalla scuola elementare del territorio e l’avevano valorizzata erano scuole più avverte meno forse meno rigide rispetto ad altre presenti nel contesto territoriale questo secondo me è dovuto alla al lavoro fatto dal direttore 39 insieme con l’ente locale anche questa sua capacità di integrarsi con l’ente locale se poi ripresa continua nella scuola media con qualche difficoltà e diffidenza maggiore all’inizio e valorizza speravamo tutti che l’esperienza della sperimentazione del tempo pieno e poi del tempo prolungato potesse servire per farlo il proprio modello organizzativo della scuola dell’obbligo di più capitalia unico modello organizzativo comincerà altri paesi che fosse un modello organizzativo che allungasse il tempo dei ragazzi non per tenere di più a scuola non fa niente o semplicemente a fare quello che faceva prima ma per migliorare le capacità formative le opportunità formative della popolazione scolastica e anche degli adulti e anche dei genitori anche degli argomenti credo che questo non sarebbe stato possibile senza esperienza precedente e del puc più che decennale trentennale quasi tenete loro intenzioni nel 90 è poi continuata da tulliani del soprattutto ecco e un’ultima considerazione sul una posizione particolare e poi tu hai avuto nell’ambito dell’amministrazione comunale rispetto al all’ambito della politica scolastica se nel 99 io sono stata nominata assessore alla pubblica istruzione dal sindaco lastrucci e non penso che da un anno quindi mandiamo a fare un’esperienza nella mente locale l’altro partner importante nella diciamo impostazione diciamo così delle politiche scolastiche e culturali di deschamps se vogliamo del comune di bagno a ripoli l’occasione per approfondire l’esperienza del biglietto di 39 e anche per incontrarlo direttamente perché il rapporto presidente di fatto a livello personale non c’erano state è stato il conferimento della cittadinanza onoraria che l’amministrazione comunale decise nel 2000 e in quell’occasione il libro della soletta cannone di assassinare da sogni tassinari su scuole d’arte locale eccoli la mia lettura di quella parte che riguarda vari agevoli ma è stata illuminante ho capito cioè medio quello che avevo di fatto sperimentato anche attraverso la mia esperienza quantomeno nell’istituzione scolastica di bagno a ripoli come insegnante prima e come preside poi ho capito che senza ma il 139 senza un direttore come come marcello dell’età nome probabilmente anche le politiche nell’ente locale avrebbero potuto essere deve essere a quelle che erano state le avere più difficoltà ad affermarsi come uno uno strumento per una crescita sociale culturale e civile di tutta la comunità non solo dei ragazzi comunità scolastica e dei loro genitori ma anche della cittadinanza perché a bagno a ripoli c’era questa voglia di comunità in qualche modo educante che ancora ne nel 2000 reggeva basta pensare ai movimenti dei genitori che si creavano immediatamente spontaneamente anche contro lente una contrapposizione siete dell’ente locale e che costringevano hanno costretto l’ente locale a modificare certe sue precedenti decisioni per esempio la battaglia per la messa e per non citarne che una una delle più significative oppure per il mantenimento delle pretese scolastiche che difficoltà di carte per arte in finanziaria avevano obbligato l’ente locale ridurre ed altre ancora ecco io ero parte adesso per l’amministrazione comunale è parte di una struttura sono sempre sentita parte di una struttura operativa che aveva fatto per le esperienze precedenti del trentennio praticamente in cui marcello del pen ove era stato delle strade didattico tesoro aveva valorizzando la loro avevano bisogno loro competenze le loro capacità relazionali le loro capacità progettuali e la capacità di interagire positivamente sia come istituzione scuola sia anche con la cittadinanza la comunità territoriali una buona parte delle persone che io ho trovato negli uffici a cominciando dal fregio a scuola ma poi alla biblioteca e con tutti nel centro di documentazione educativa negli asili nido una buona parte delle persone che lavoravano in queste strutture venivano direttamente perché l’avevano trovata avevano sperimentato o anche direttamente perché l’avevano vissuta come diciamo tesoro in qualche modo valorizzata attraverso l’esperienza dei colleghi avevano fatto la loro formazione nella scuola degli anni 30 nov era stato diretto ed erano tutte persone tra cui il cui impegno il cui lavoro nella scuola andava al di là di quello che la loro richiesta c’era una volontà di protagonismo il senso positivo di partecipazione diretta di confronto e di apertura verso l’innovazione ancora che non mi aspettavo di trovare io credo che se qualcosa di buono siamo riusciti a fare a mantenere sulla scia dell’esperienza precedente maturata nell’ambito della comunità di bagno a ripoli riguardo alla scuola e anche alla crescita culturale e civile della popolazione e proprio grazie al supporto organizzativo professionale e personale di queste persone per me è stata un’esperienza qualche vai formativa io mi sono inserita nel gruppo e ho lavorato mondo dico lavorato perché mi sentivo da fare è quella che poi doveva in qualche modo a raccogliere tirar le fila ma dopo aver attivato un confronto aperto con tutti gli diciamo ai soggetti che mi potevano aiutare a prendere delle decisioni che fossero il più possibile quelle adatte per risolvere i problemi perché volevamo risolvere vabbè allora grazie ai le nane alpino e anche per un periodo di lavoro fatto insieme con quindi grazie anche a un rappresentante dell’amministrazione bene arrivederci