Intervista ad Anna Capitani
- Intervista di: Amanda Vannucci
- Regione: Toscana
- Anno inizio insegnamento: 1973
- Trascrizione:
buonasera siamo qui a intervistare anna pisani sinistra contro e ha insegnato alla scuola primaria a quella di partenza e allora innanzitutto per poter accedere all’area di insegnanti qual è il percorso di studi negli anni anche pane intrapreso io ho frequentato semplicemente l’istituto magistrale 34 anni che era un titolo abilitante è sufficiente per insegnare nella scuola primaria che si chiamava scuola elementare e come senza del ruolo e in quali aree sono ritirata il ruolo tramite concorso ordinario nel 1973 esattamente il primo gli auguri del 173 a meno di un anno dal conseguimento della del diploma verdi allora si contendeva la gente casi molto forte direi i suoi come si è preparato il percorso di studi per poter rientrare all’interno della scuola come si è preparata per il concorso mi sono preparata diciamo molto in poco tempo però dalla mia parte c’era il fatto che ero fresca di studi perché appunto mi hanno diplomata a luglio ma dicembre c’è stato subito la prima prova scritta del concorso io sono andata in veneto a dare il concorso nella traccia di treviso e e anni successivi da e poi aggiunge c’è stato allora le diciamo mi sono preparata per conto mio un po di verissimo i suoi studi superiori sono stati utili nel suo lavoro beh parzialmente diciamo perché il mestiere di insegnante o mestiere molto complesso e un po come tutti i mestieri sì da non entrare più nella pratica che non ne va teoria e del resto poi anche l’istituto magistrale non è che al di là di qualche ora il tirocinio non è che poi potesse fornire una preparazione adeguata ad affrontare marrazzo due bambini ha insegnate in una sola scuola ho avuto modo di insegnare in diverse scuole come dicevo anche regioni diverse perché prima in veneto e poi in toscana quando in casa per la prima volta in classe si è sentita preparate sufficientemente chiara niente no su bullismo perché avevo solo 19 armi e quindi già meta un po diciamo per un po in maggiore anche dal punto di vista globale oltre che tecnicamente con preparata e poi sinceramente mi hanno affidato una classe i sette bambini una classe seconda e mi sentivo molto inadeguata anche se molto motivata per 8 si ricorda come è stato il primo giorno di scuola era emozionata chiaramente sì molto emozionata e cosa insegniamo tutto tutte le macchiette lemanica perché fino agli anni 80 diciamo c’era prima dell’avvento dei moduli e l’organizzazione per moduli il maestro unico e permessi per 78 anni ho fatto la maestra unica ma anche di più forza e ricorda un quale criterio venivano scelte le materie di insegnamento all’equa e che differenza c’è con occhi inizialmente gli ho detto da tutte le materie lui non c’era ma scelta di successivamente con l’avvento dei moduli diciamo per scelta personale anche per una specie di preferenza per le materie quindi nell’ambito del team venivano assemblate le battaglie come era considerato il ruolo di insegnante rispetto alla società di quel periodo vabbè c’è una leggera differenza diciamo perché se ora ma l’insegnante ha sempre terzo tra parentesi tra virgolette un prestito che aveva tanti che anche anni fa diciamo milioni a quando li abbiamo insegnare eravamo una fase intermedia diciamo magari c’era un maggior rispetto da parte della società per insegnarti ora insomma visto i genitori stanno un po diventando un po come si può dire forse sindacalisti definite sempre pronti a difenderli e utilizzava particolari metodologie con i ragazzi oppure preferisce da lezioni frontali allora io ho sempre fatto di tutto per non per non usare esclusivamente la lezione frontale anche se come dicevo essendone al segnalante inizialmente una classe di 27 bambini è molto difficile poter fare lavori di colore può però diciamo erano periodi anche di grande fermento pedagogico il ri a conegliano veneto c’è anche la sede nazionale del movimento di cooperazione educativa che si ispirava delle tecniche di frenino pedagogista e che ha pure da appunto evitava cioè lezione frontale è quel tipo di insegnamento lasciamo molto più basato sul lavoro di gruppo che il fatto i ragazzi scoprissero da se arrivassero una scuola meno mozione resterà facevo nel mio meglio per ispirarmi a questo tipo di pedagogia e quindi anche a dare il mio lavoro una valenza più sociale però facciamo con tutti i limiti del caso così e utilizzava attività braghin del suo iter e questo soprattutto quando ha avuto la possibilità di avere preso subito il secondo anno l’insegnamento se non passando dalla scuola di città una suora della bagna un dimezzamento degli alunni da 27 ho avuto da rilassi di 11 12 e in quell’ambito lidi campagna di bambini anche molto molto meno distratti da tante altre volte abbiamo fatto delle esperienze piuttosto significative anche proprio delle attività pratiche e manipolatori di scoperta di ricerca è come se preparava per le elezioni e preparava prima allora si ingeneri soprattutto i primi anni per molti anni diciamo nella parte finale a un po vissuto di rendita ma nella gara iniziale si veramente spende oggi pomeriggio a prepararmi da sola o anche il gruppo nell’ambito di questi lupi del movimento di cooperazione educativa oppure affrontando quando i colleghi quale rapporto avevano né dirigente scolastico con i colleghi e soprattutto con i genitori degli alunni allora ho sempre avuto discreti apporti diciamo tutti ho sempre privilegiato il rapporto con i genitori perché lo trovo fondamentale e con i dirigenti scolastici un uso è spesso un rapporto un po conflittuale e anche perché ho contestato sempre alcune corse è ora pienamente un dirigente scolastico che che voleva a tutti i costi gli usa della penna stilografica della redazione di documenti scolastici gli hanno contestato e le altre cose che riguardavano nicola disciplina oppure molti conflitti con i dirigenti scolastici che un po a proposito degli insegnanti e dell’insegnamento della religione cattolica e poi fino a 84 è stata non era non c’era nemmeno lezione di vita attività per cui io mi sono dovuta trovare spesso ha dubbi di enza civile per non accompagnare i bambini aderite le risorse erano previste all’interno della scuola e quindi in questo senso c’è stata un po di spiritualità diciamo però sempre il massimo rispetto dalle due le parti quali rapporti star amano i bambini con i bambini ho sempre cercato di instaurare un rapporto non autoritario e questo infatti è stato un po il motivo per cui ho deciso poi di andare prima possibile invenzioni perché in corso negli anni questa mia volontà di non installare un apporto autoritario era sempre più spesso minacciata da una realtà però quella sociale cioè con classi numerosissime i ragazzi immigrati che arrivavano al centro continua durante l’anno e quindi classe b sono scene per cui diventava quasi obbligatorio la porta autoritario che non mi soddisfaceva per quanto riguarda le punizioni preme le valutazioni come si comportava beh ho sempre cercato di evitare delle valutazioni e conseguentemente espressamente no magari ma con i premi di favorire un po l’autovalutazione da parte dei bambini e comunque di promuovere l’auto stima quindi diciamo non ho mai messo in pratica atteggiamenti o comportamenti fumetti invenduti esclusione da qualsiasi cosa poi chiaramente durante 30 anni ci sono stati anche ovviamente diciamo quali sono stati i cambiamenti più significativi nella scuola da quando ha iniziato a insegnare da che i cambiamenti più significativi intanto sono stati per quanto riguarda l’organizzazione è proprio della scuola siamo passati dal maestro unico ha poi mi chiami 80 l’organizzazione per moduli l’espansione della scuola a tempo pieno e quindi diciamo la propensione la giusta da tutti i punti di vista al lavoro in team un superamento di questa figura unica e l’insegnante e questo è stato diciamo dal punto di vista organizzativo dal punto di vista della popolazione scolastica ma sappiamo e poi c’è stato questa grande immigrazione che se nei primi anni poi ho insegnato anche in toscana si parlava di immigrazione dal sud italia mi chiamo successivi nei quali è diventato discorso di gli arrivi con i bambini anche estracomunitario comunque da regione dannazione da altre nazioni e per cui è stato veramente problematico inserirli e dare loro le giuste opportunità che di di sviluppo personale che spesso sono stati legati proprio per mancanza di mezzi durante gli anni dell’insegnamento l’emaia pilato di ripensare le sue strategie didattiche e sei metri di valutazioni cambiarli si continuare anche voi perché chiaramente non si puà fossilizzare cioè cambia tutto cambia la società cambiano i testi scolastici per cui ho continuamente cercato di modificare di rendere più adeguati ad un editore sia ai mezzi di valutazioni che spesso in certi momenti sono limitate troppo troppo ristretti perché quando sono venuti fuori moduli si richiedeva anche una valutazione un po troppo stretta per me itinere cioè tutte le prove di verifica e talvolta sé ma dov’era un po troppo paride risponde un uomo poi tipo di valutazione più giusta singole padre del bambino come ha accolto la legge per l’intera l’inserimento nella scuola di bambini diversamente abili ma io lo trovo del tutto indispensabile un po in pieno diversamente abile sia la scuola come chiaramente aperta a tutti per cui non trovava il tutto era un mistico ritardo che ci fossero speciali e le è mai capitato di avere bambini disabili o problematiche nel rilascio in cui ha insegnato disabili sicuramente alcune volte problematici o caratteriali sempre diciamo è però tutto sommato è stato sempre anche se ci sono state anche delle belle esperienze soprattutto con bambini portatori di handicap negli anni degli insegnamenti c’è stato il pedagogista cui ha fatto particolarmente riferimento o che ha influito molto su diverso il suo modo di insegnare ma la mia formazione viene un po da maestri che davano al lavoro una valenza molto sociale quindi proclami a preparazioni negli anni 70 si riferisce un po a mario nautica con uno share cioè ed agonistiche siamo che che già per fare un esempio maestri di strada e lavoravano nelle borgate e che quindi da questo male questa valenza sociale non voler offrire a tutti delle opportunità di sviluppo e quindi di uguaglianza di opportunità per tutti i bambini e poi ma che sia un obiettivo molto motoristico però non me lo sono sempre posto c’è un ricordo che la particolarmente colpita negli anni di insegnamento ce ne sono tanti diciamo da tanti alcuni più commoventi e come per esempio mando lasciato per un assegnazione provvisoria al terzo anno nel veneto mi hanno dato una situazione provvisoria quindi toscana purtroppo erano già iniziato e quindi è stata un po commovente lasciare una fase che io avevo riferisse solo per per hamas e mandarla se mi ricorda vi abbiamo fatto la prima ritornano al solida maestra e dopo un paio di mesi poi dovuto lasciare il momento commovente poi ci sono stati anche momenti di frustrazione ci sono stati momenti in cui soprattutto negli ultimi anni quel che diceva inizialmente in cui dovevo per forza diventare una maestra tra italia e 9 ritrovavamo più in quel ruolo bene ringraziamo la maestra per averci dato la sua disponibilità perché nei giorni