Intervista alla maestra Lucia Poggiolini
Intervista alla maestra Lucia Poggiolini per il progetto ideato e promosso dal professore di Storia dell’educazione, Gianfranco Bandini. Università degli studi di Firenze.
Parte di una delle due interviste effettuate tra novembre 2017 e gennaio 2018 a casa della maestra Lucia Poggiolini di Firenze.
- Intervista di: Federica Santi
- Regione: Toscana
- Anno inizio insegnamento: 1967
- Trascrizione:
siamo qui a causa degli insegnanti croci accorcia rini che si acquistano così intervista per la seconda volta in realtà per parlare della sua esperienza di maestra nella scuola primaria di bagno a ripoli teresa mattei si chiamava telefonate non c’ero io non si chiamava teresa batteri del teresa mattei e nome del complessivo around è diventata comprensivo poi dopo sono stato dato il nome di stresa ma batte quindi reali recenti per mattei si in realtà la scuola di rimaggio si chiama magari quel se maria i neoletti il coach era il plesso dove c’era la direzione era in via fratelli orsi non ha già aperto e poi c’era il plesso e noi avevamo del padule ma che veniva considerato un unico plesso si è marie maggio e quindi [Musica] io voglio parlare iniziare a parlare di queste la tua esperienza come come studente allora io ho un vivo ricordo della mia maestra le scuole elementari le ho vissute ho fatto delle buone scuole elementari anche se io facevo un mezzo tempo andava a scuola il pomeriggio perché la mia scuola sarebbe stata qui la mini l’angelo ma ai miei tempi era occupata dagli sfollati della prima della seconda guerra e quindi andavo al sia alla michelangelo ma trasferita da scuola villani ed era una scuola normale fra virgolette con l’insegnante unico che aveva i suoi pregi ei suoi difetti ma non so ma non ho un buon ricordo della scuola elementare ecco ricorda quindi non era una scuola diciamo gentiliana d’accesso sotto le ginocchia bacchettate rapporti non era così le regole chi non c’era un mouse di turismo così spinto era una scuola sito che c’era la maestra e la maestra aveva una situazione frontale dove la maestra faceva lezione dove si chiaro mi ricordo delle simpatie cioè le versioni sempre quelle più simpatie alla maestra ma quello è meno si intuiva però la mia maestra era una persona cioè la ricordo come una persona intelligente come una persona disponibile anche nei confronti dei librata riequilibrata non non urlava era di quelle che non non usava il e poi era una persona colta di cultura ricordando la anche dopo e questa è una cosa e cioè a me è rimasta perché credo nella cultura sia importante per me sarà una fiducia comunque nella sua è la persona si sono già ero lì e ho capito e che quindi faccio il pomeriggio a nella scuola per andare in fondo a questa particolare se se se e dopo qual è stato il percorso che ti ha portato a diventare proprio maestra dopo la scuola media che io ho fatto dalle suore perché mio padre a quei tempi non mi voleva mandare in centro dice dopo di cui non ho un buon ricordo e c’è invece molto autoritarismo molto rapporti molto diversificati poi la mia è una scuola un po particolare perché dov’era era la scuola di pavia ma quei tempi c’erano le suore cioè dare una scuola cosiddetta fra virgolette di elite quindi sai le discriminazioni sociali erano all’ordine del giorno quindi più più ricco era e non è quindi questo era proprio questa è una cosa è rimasta dentro di me come errore non vorrei mai fatto questo qualcosa determinato poi ho fatto la scuola magistrale al pascoli qui a firenze ho fatto una normale scuola di quattro anni ne ha dato tanto dopo le esperienze non c’e me alle esperienze che ho fatto dopo sicuramente però nel nel per esempio io ricordo molto il tirocinio di dati che ho fatto alla scuola magistrale perché avevo avuto la fortuna di trovare un maestro che ci faceva questo tirocinio didattico e su cui e su cui sulla nostra esperienza che ha fatto tanto riflettere ci faceva ragionare usa e o e ha portato anche quegli autori io ho sbirciato diciamo dal buco della chiave quegli autori che poi invece dopo avrei studiato e letto più approfonditamente si tagliano e diageo un de bartolomeis un alcuni autori che era un po mi sarebbero serviti moltissimo nella mia e per riflettere sulla mia esperienza lavorativa e gli insegnanti ok adesso abbiamo in carico è stato nel doposcuola nel 67 imparato scolastico [Musica] e che per manolo onda con l’olanda si è lì è stata la prima vera esperienza di contatto con i bambini ci stiamo parlando di una rivale un’elementare stata un’esperienza abbastanza traumatica perché in quell’anno fu chiuso l’umberto primo cioè dove venivano rinchiusi quei bambini diversi con difficoltà di tipo emotivo di tipo che era qua anche col vicino san salvi vicino san sabino che c’era invece l’istituto per quelli adulti e questi alunni anche di 13 14 anni furori inseriti nelle scuole nelle classi all’onda ne arrivarono ben tre e io avevo e in quinta io avevo diciotto diciannove anni e il mio alunno di quinta ne aveva 17 per cui è pure stata un’esperienza abbastanza difficile però piano piano ecco cercando di capire che avevo davanti cercando anche di capire modi dovevo prendere perché in realtà quello che veniva chiesta un doposcuola di quei tempi era di fare i compiti a casano nel doposcuola è cosa facile compiti a casa rieti da poi quello lì e lì mi fu detto chiaramente e quello era un doposcuola per tenere quei bambini almeno due ore frontani da casa insomma questi bambini particolare i bambini particolari cairo violenti avevano ben argine a imparare aprendo avevano problemi ad imparare questo è chiaro ma e ad apprendere avevano soprattutto un’emotività molto molto a chiesa insomma agli stati di depressione pure stati di eccitazione queste cose e quindi attualmente disagiate non è una che però che cosa vuol dire essere matto io non saprei definire una cosa del genere erano bambini avevano queste difficoltà questi perché sai esempi passati bastava poco per essere considerato un diverso finire in certe istituzioni specialmente nei bambini del mugello comandavo io dove vivevano isolati da contesti e quindi questi bambini non saprei dirlo perché è passato così tanto tanto tempo ma sicuramente io non li ho mai considerati dei matti io considerati dei bambini che avevano delle difficoltà e cercando di capire io al erano queste difficoltà soprattutto nei rapporti con la persona che gli venivano da situazioni familiari particolari si impari molto particolare sono nata si sa questa è la giocata da un e dopo una squadra che hai fatto un altro anno di doposcuola a san polo si riesca anche un remo nelle diverse lanciare ma questi bambini denaro che c’erano fra virgolette ragione di ciò che però si è stato un’esperienza rigoni nate nei passati la tv anche con nelle esperienze di tipo manuale hanno solo compiti a casa nome serie le ma insomma erano stata un’esperienza più ricca a casa riuscita proprio a diciamo misurarti con delle cose diverse a semplici tipo certi ricordi qualche attività manuali insomma della cia reggiana la collega la pittura si faceva si faceva te e per esempio c’erano dei momenti così facevano dei giochi pensati in canto pure altre cose ma rossonera e quegli elementi poi a 1 ha continuato nella cosiddetta scuola attiva e quindi quelli che bagni articoli un anno di valle po ricorda che mi dici esaminandi cui non è lavorato sostanzialmente spazialmente no su di supplenze soprattutto ho capito e poi sei una lavagna vicoli di ruolo no come se arrivano io sono arrivato a bagno a ripoli sempre attraverso il 4 maggio scolastico ho fatto che il patronato a bagno a ripoli cercava di istituire un doposcuola di tipo diverso cioè il compito proprio dato e poi 39 dirà l’insegnante della scuola e quello di doposcuola non serve per fare i compiti del mattino serve per fare un certo tipo di esperienza su cui riflettere esperienze di tipo manuale esperienze di tipo sociale di gioco e questo ho fatto un corso di preparazione riceverà subito prima di entrare al a fare il parma fa scolastico cioè a fare il doposcuola ad antella sono stata la prima esperienza fatta l’antella avevo una prima elementare e perché gli era pensato per classi classi e corrispondevano al mattino agli altri dalla scuola gli altri dopo scuola non solo non era una cosa generale è un’eccezione a carbone si sia capito se infatti nel tavolo trovato qualcosa ora 15 diversi d’onda avevo bambini la si diverte se si sa che a san polo però erano di due plan sì però di due quinte samuel ha capito bene e quindi arrivi a bagna libri quindi prima all’antenna si e poi ti sei risposto però anche quella che si arriva perché mobilio e teresanna di maggio più che altro no allora io striscia della il doposcuola e poi vi fu chiesto di partecipare questa esperienza disaster i miei a nozioni di tempo pieno che l’esperienza a bagno a ripoli che quando iniziarono furono 21 ad antella e una a bagno a ripoli capoluogo e 39 mi chiedo ad andare a bagno a ripoli lavoro campo e ios andare a bagno a ripoli capoluogo e perché lì son rimasta nel senso nel circolo delle segua di questa parte del signorino nei vari plessi brava riprese nelle varie situazioni infatti a garganico le trovarti marcia 39 che appunto parte faceva parte aveva fondato insieme a che appunto ha diciamo nel sia nella storia di mannarino ma anche proprio nella sua storia di insegnante mi sembra aver capito un peso abbastanza 13 mm tra le braccia 39 dichiara parte direttore didattico di bagno a ripoli cioè del circolo di bagno a ripoli allora marcello 39 era prima era stato un maestro e quindi aveva tutta l’esperienza dei maestri aveva partecipato all era una persona di sinistra e quindi partecipa il partito d’azione era un un amico di piero calamandrei e era ora mi sfugge il nome ma un amico e l’altro su un suo amico aveva fondato la mc queen ad obiettivi audio pisa e quindi veniva tutto da un movimento di educazione attiva che cercava di cambiare la scuola e ha cambiato parecchio a capua cambiano la sua esperienza iniziata nel mugello è poi stato un anno aveva avuto un incarico al cemento era stato distaccato e poi nel 69 e rientro il proprio quando arrivai video a fare il doposcuola entrò nel nel circolo ritornò nel circolo di magneti come detto le di tale direttore didattico che sarebbe ci vorrebbero intervista fatti ma 39 importante anche nella tua storia perché comunque chi è inserita in un determinato percorso ma il senso è che magari ci è già così come di scorsa cioè però in qualche modo ti ha messo di fronte a un modo di fare scuola diversa rispetto al numero di neil young lui sapeva benissimo nella mia esperienza alla limitata quello mi ha dato l’opportunità di fare una formazione importante e poi mi ha dato fiducia quello che segna le mie capacità e mi ha chiamato lui mi ha scelto lui di andare a fare perché noi lo dice ci ha trovato un intervista in cui lui dice proprio che sceglieva scegliete insegnanti per il tempo per questa sperimentazione del tempo piani per punto comincia negli anni settanta a bagno a ripoli grazie a questa circolare che dava la possibilità di sperimentare una nuova organizzazione della scuola pochino diciamo più liberamente quello che ne approfitta subito diciamo e costituisce questo questo tempo che a roma che dice però abbiamo certo punto che le insegnanti le sceglie quindi piace te ma tu l’hai scelto questo progetto che cos’è che ti importato pace deve far parte del prof innovativo allora dobbiamo siamo intorno agli anni 70 veniamo dal 69 dalla contestazione studentesca io non posso dire da ben fatto parte del dl li consiglia stanziale essere non sono una sessantottina e il posto definire tale però questo spirito di innovazione di ricercare qualcosa di diverso di superare l’autoritarismo di una scuola rigida bacchettona e non che si prestava sempre con molto autorità nei confronti degli alunni questo era un po un mio desiderio naso in meno insomma era già in me questo desiderio e in qualche modo marcello sondava cioè è venuto a ha fatto leva su questo insomma e per questo io l’ho scelto perché ho intuito diciamo mi sembrava di intuire un modo diverso di fare scuola a si è quello che io volevo insomma un modo diverso di fare scuola infatti nelle ansietà 1972 momento con questa sperimentazione nuova organizzazione due classi aperte non parallele nella dimensione tempo pieno si voleva dire non parallele era una quarta non ha vinto quindi ho capito di età diverse classi ii a diverse classi diverse due insegnanti di ruolo che queste classi da data da tanto tempo e poi e cinque insegnanti al sostegno delle 22 di ruolo più 5 e no2 di ruolo più che nei 35 in tutto erano tutte per due classi i ii iii lazzi per queste due classi appunto non parallele e tra l’altro tu ti sembra preoccupata personalmente ricostruire l’aster del circolo didattico di bagno a ripoli come siamo arrivati come arriva 39 a fare questo questo questa sperimentazione allora ci sono documentati molti incontri progetta lode e le famiglie soprattutto delle famiglie di grassi che in cui prendono atto di questo che i bambini all per esempio al doposcuola ci vanno molto volentieri perché in modo di porsi delle maestre del doposcuola è completamente diverso dalle maestre del mattino e quindi cominciano a notare questa questo scollamento è discusso molto su quelli che sono i modi di apprendere dei bambini queste questo modo di porsi degli insegnanti e cioè tutta una serie di riunioni sulla scuola sul the bear e propri convegni anche così missori che poi e poi c’è questa idea che nasce da loro leggono qualcosa ora mi sfugge la persona chiamano pedagogista mi sfugge il nome e in questo più da gauchista le illustra questa nuova tipologia di scuola si è una nuova tipologia di scuola e da qui prende 39 e siamo genitori prendono l’idea di fare un’esperienza di tempo pieno e comincia a cercare gli insegnanti e come comincia a cercare gli insegnanti ed i fatti e dove li circa nello stesso doposcuola a perché già dell’erario praticamente quello perché trova prima di tutto le insegnanti di ruolo e sono disponibile a fare questo tipo di esperienza e poi chiama noi insegnanti delle non so solo io del doposcuola e ci offre personalmente la possibilità di fare i ricavati quando ti ha detto però che ha fatto questa proposta di lavoro a fine anno del doposcuola di antella mi chiamò e mi di mi chiese la disponibilità se lui fosse riuscito appunto a a portare avanti questa sperimentazione se io ero disponibile a far parte di questo gruppo e io diedi la mia di subito c’è bisogno di pensarci no non ho avuto bisogno di pensarci non credo nella per via la data quasi immediata unito la liberalità tico tico tico dati i ricordi più che cos’è che ti ha insegnato a livello didattico io è stata una riflessione comune cioè nel senso per poter far a mandare avanti un lavoro che di cinque persone io ricordo tantissimo le discussioni di come si fa che cosa si insegna quando i tempi l’organizzazione l’ambiente si erano le riunioni di programmazione che avvenivano fra gli insegnanti se non si se si voleva anche attuare una scuola armonica e non uno un insieme un più più più teste ma una scuola pensante organicamente questa discussione andavano fatte poi le decisioni erano finale condivise cioè io anche se portava avanti un’attività diversa sapevo benissimo che cosa faceva la mia collega quando sarebbe all e altri colleghi nell’ora in cui io non c’ero ma che era condiviso capito system e loro sapevano quello che facevo io gli altri colleghi erano un me anche se anche se c’era un minimo di divisione di compiti insomma che con le altre colleghe come ti sei trovata il collegio si sono trovata molto bene anche con le colleghe ho un ottimo ricordo delle mie prime oltre che e ho imparato tantissimo da loro perché e mi ricordo una riflessione comune è fatta con una collega è mancata da poco fra le altre cose che ha detto io l’ho ringraziata per disegnato e lei mi ha detto ma io ho imparato anch’io tanto da te anche se io ero le prime armi ma le riflessioni e poi delle volte si addirittura si leggevano dei libri veri e propri di pedagogia o di didattico di essi che si discutevano insieme perché questo è sempre stato un patrimonio di tutto circolo non solo nel tempo pieno quello che 39 proponeva agli insegnanti era un aggiornamento continuo sia dal punto di vista didattico ma anche pedagogico e psicologico c’è di psicologia dell’apprendimento sono questo è sempre stato una ricchezza del circolo gli insegnanti specialmente in quel periodo hanno lavorato moltissimo su una bella formazione sul campo così era una bella formazione sul campo una formazione che aveva il neo il risvolto che era volontario per quei tempi non c’erano orari extra scolastici o per l’aggiornamento cosa fate il vostro nome di terna d’esperienza che volevamo fare pure quanto dimostrare anche importante perché volevano dimostrarli avevamo bisogno di tempo avete quasi facevate appunto costruiva te con un sentire comune che vi portava fa portava avanti la scuola nella sua interezza non solamente quella classe o con l’insegnate a quel nuovo e ragione noi faceva l’esperienza però alla nostra esperienza partecipavano noi riferivamo spesso c’erano dei convegni c’erano dei commenti aggiornamento per esempio non era mai specifico solo per gli insegnanti del tempo pieno era un aggiornamento e volgeva tutti gli insegnanti del circolo quindi non è stato sento comunque pieno ci hanno fatto delle esperienze diverse rispetto anche delle esperienze diverse permetteva delle esperienze diverse rispetto alla scuola nell’orario ma diciamo 24 ore così diversi tipi di materie più anche cose artistiche più cose manuali ma anche dei tempi più legati più distesi cioè non è che si doveva riempire questo tempo di tante cose ma anzi quello era quello di distendere il tempo in modo tale che ogni bambino trovasse il suo ritmo di apprendimento avesse i suoi tempi perché ogni bambino era caro ai suoi tempi di apprendimento e quelli si creava una sorta di insegnamento personalizzato o un insegnamento anche individuali finalizzati che non vuol dire prendere un bambino insegnare a lui significa accogliere anche le sue esigenze vedere rispondere sui bisogni insomma in un contesto sociale di apprendimento su questo è una cosa che per me che sono solamente inesperta mi incuriosisce molto cioè la capacità di gestire una classe non solamente gestire una classe facendo la lezione a gestirla danno più elezioni contemporaneamente in un certo senso facendo due parti non è più così e nel salto facendo fare diverse cose e magari a gruppi magari a quel bambino porta avanti col lavoro questo succedevano si succedeva era quello che noi chiamavamo piano di lavoro cioè ogni bambino ostrica macchiato il lavoro di cose da fare e aveva del tempo per farle e sceglieva che cosa fate le fan da santa va a correggere piani di lavoro uno si sentiva male perché aveva da correggere tantissime cose ma se non cava ma poi rivedere insieme perché che le correzioni andavano in qualche modo discusso insieme ai bambini comunque c’era questo piano di lavoro in cui per esempio c’erano le esercitazioni che nelle scuole cosiddette si facevano sempre se sei le operazioni le avevamo l’ho scritta che usavamo l’ospedale amici e sugli oggetti ortografici era uno schedario in cui c’erano tante schede da compilare la seconda gli errori ortografici come facevo allora ogni bambino diceva mai avuto e ha avuto difficoltà sull’uso dell’acqua vai a cercare questa tipologia di schede qui sarebbe stato questo schedario c’erano sia per l’italiano sia per la matematica quindi quando un bambino aveva difficoltà ma volevamo solamente oppure era l’insegnante a prade di queste schede in queste cinque schede o l’insegnante non è che ma era disegnate in qualche modo lo indirizzava le vie infrange il ruolo dell’insegnante non è che si abbandonerà presto risposte abbandonare il ruolo cioè mi sento di dire la libertà sicura ma però esistono delle cose in cui vanno ricette apprendimenti vanno andavano chiedevano delle esercitazioni ridevano qualcosa di diverso certo era se uno l’akros ad abusare era assurdo che andasse a fare le schede sulla cioè allora è meglio che facesse un altro tipologia di schede di memoria genova e abito le esercitazioni che vengono dati al tappeto ci sono linee più l’anno fatica a portarle avanti e non bambini nel mese in poco tempo riescano a farle però chi riesce a farli poco tempo insomma io nei compiti a casa ho sempre creduto di molto poco perché secondo me servono a poco lo spazio grazie detto era cioè la fin da subito e lo spazio a kurt nel tempo piano era diciamo terza o c’è l’ambiente no va detto che anche questo tipo di interesse al 39 ma non certo punto dice di queste delle banche di leasing zone appunto zone di lavoro roma spina subito anche voi e da subito non abbiamo adottato i capi nei paraggi ma abbiamo adottati da lavorare perché per fare questo lavoro l’organizzazione per gruppi di lavoro e varie tipologia di gruppi è stata importante perché 5 insegnanti e cosa ce ne faceva valide per la possibilità di dividersi in sottogruppi di dividersi i compiti è una incompetenza quindi con presenza la compresenza è sempre stata molto alta e quindi questa compresenza garantito un certo tipo di lavoro un lavoro più capillare a lavoro più capillare un lavoro più i gruppi potevano essere omogenee difficoltà oppure serio cene per difficoltà oppure gruppi spontanei e cioè i gruppi a scelta di vita che quindi bari tipologie di gruppi e il tavolo aiutava perché la condivisione degli impianti mi ha chiesto che cosa cosa alla socializzazione dell’apprendimento la socializzazione dell’apprendimento è la capacità dei bambini di ragionare insieme su qualcosa da prendere cioè il ragionamento che porta a non è vero che il parlare fra bambini è una cosa che da noi all’insegnamento di parlare tra bambini se avviene in un determinato contesto se la mia insegnante aiuta nella riflessione è un parlare che arricchisce l’uno con l’altro è il confronto delle idee e questo se era attuale tanto tempo fa ora è diventato attualissimo nessun lavoro si fa più da solo si fa insieme agli altri e per lavorare insieme agli altri io da un palazzo perché mi fa struttuale verso di prima perché i lavori individuo è un tempo attenzione lavorava faceva il suo lavoro no da solo ma tutti i nuovi lavori ora è bene che in un contesto informatico che quello nuovo sono file informativo da solo o è capace si deve sempre confrontare con diverse situazioni lavorano insieme trovano questo questa capacità questa socializzare il saper socializzare quello che io so e quello es all’altro secondo me non acquisti si acquisisce si acquisisce come abitudine come abito anche natale non solo e ci sono degli studi della fonte corvo di morizio fronte corvo su questo sulla capacità del renderà il ragionamento quando un bambino dice una cosa arriva l’altolà ricchissimo qualche altra cosa e come una scala a riflettere insieme fino a raggiungere un punto del sapere no questo siamo arrivati fino qui si sa questo sapendo benissimo che avanti ce n’è ancora tanto altro da sapere è che questa scala lampadine comprendere che cosa sia per me io non sono sicura di saperlo fare questa questa cosa questa diciamo di questo ragionamento condiviso ecco questo mondo c’è la mia la mia di più ma in questo momento e cercare capire la differenza fra la il semplice appunto la semplice somma e quindi e faccio questa parte della sua parte rispetto a ios su ciò io lavoro su questa parte che su questa parte ci incontriamo in mezzo da riesce un altro cosa ancora non so se mi sono spiegato bene la differenza è un po difficile per me capire come si arriva a questa parte condivisa questo rischiare mi viene come esempio se tu fai un per esempio uno un’attività di scienze che allora si può fare dicendogli l’albero alle foglie le foglie servono a questo il tronco le radici o si può fare facendo della scientifica una scoperta e allora per esempio poi mi viene in mente un’attività così mi mettere dei semi e vedere allora che fare delle osservazioni perché i suoi semi sono diversi dai miei qua a me è successo questo non è successo quest altro hanno messo queste è nata questa fogliolina è nata questa radice di lui arrivare a riflettere a disegnare a vedere per esempio bambini attraverso il disegno dicono molto specialmente i piccoli sono tanto di più di quello che riescono a dire voce se uno osserva questi disegni presenti sulle scienze sul le foglioline questo discorso di ragionare insieme poi dopo insieme si arriva a definire che in una pianta cioè il fusto che queste sono le foglie che questi sono le radici che io agli stenti a metà mese si riunisce questa queste scoperte in una in un discorso omogeneo diciamo oppure sono gli stessi bambini hanno gli stessi dove per esempio se li si discuteva insieme e poi si decideva che cosa si doveva scrivere sul contesto collettivo presenti un testo collettivo di scienze su cui sono le cose che avevamo trovato che avevamo osservato che avevano definito e se qualcuno di loro servono qualcosa palesemente di sbagliato se io se il mio modo di vedere magari bambino ma l’insegnate fa che apparentemente sbagliato quello che sta dicendo il bambino come si arriva a correggerlo a senza l’altra rimanendo in questa modalità se un bambino va da qualcosa che lui o dice qualcosa e l’insegnante ritiene sa che è sbagliato che senza di che hai sbagliato molte bassa ma bisogna arrivare a capire che era il cattivo di ragionamento ha fatto per esempio noi avevamo fatto un ipotesi di semina nei comuni nella terra e nell’acqua e nei sassi allora in tutto qualcosa di nuovo nacque si mette il solo che i semi avevamo messo nel nell’acqua non so se ce l’ho detto è sì l’altra volta l’aveva allontanata da allora che non acque e di sistema americas ritornare quel bambino che disse ti ricordi disse non mi non è nato niente allora tutti dicevano no perché l’acqua non è adatta a far nascere quel seme disse questo discorso non è vero e l’acqua non è adatta perché se la mia mamma mette l’acqua nelle cantine veste muoiono quindi l’acqua in qualche modo è importante però io dice questa acqua presa el troppa noi ne abbiamo messo talmente tanta che pesa e non far nascere le piante allora io potevo dire no questo è sbagliato la ricetta lascia che la mia relazione allora come possiamo fare vedere se quello che ha detto matteo e nero allora proviamo mettiamo tutti questi simili stessi semi in pochissima acqua e vediamo come succede cosa succede piano piano abbiamo poi con tutta l’esperienza avevamo fatto una tabella su cui riflettere avevamo visto per esempio e nella terra le piante e nascevano come nascevano nel nel colore ma quelle del cotone nascevano velocissime si alzavano e diventavano ma erano molto stent è invece nella terra c’erano delle piantine quindi poi nell’insieme di queste riflessioni ora non voglio parla ma no no invece queste riflessioni portare avanti capire che un concetto si apprende per successione c’è una mente condizione e quindi bisogna favorire in qualche modo questo e poi quindi si guida proprio il processo mettendosi nei loro panni e cioè la loro testa io sono e voglio andare a parare le sai no lo so cosa c’entra modo per farli arrivare loro di farli arrivare loro e fare arrivare attraverso la discussioni capire riflettere è importante capire la dolce come logico come ragiona del tuo bambino per cui allora che il peso è preso nella coppia era ricchissima nostra osservazione intanto ci aveva dato un’informazione che se l’acqua non si mette alcol e finanche muoiono perché la sua esperienza da questa e tutti questa mia esperienza la mia ma condivisa come mai proprio se io non metto acqua più piante muoiono e se eletto nell’acqua non non crescono invece che mai colazione dell’insegnate quella di alimentari zar e la realtà parla troppo si è un po complicato fatto bisogna preparare la cena del genere ci facevano sapere tutto prima di fare lezione no perché diventerebbe a finire indietro perché erano importanti le compresenze accetto grazie alle non presenze riuscivo a fare lavoro che era più approfondita sulla risistemazione del raramente cui noi si organizzava in modo tale per esempio una ma segnante con un folto gruppo di bambini facevano un lavoro più individualizzato e famoso piano di lavoro un sottogruppo si staccavano un altro insegnante e andava a fare questo tipologia di lavoro se e programma vate molto programmare questa programmazione dettagliata del film molto del mod prendetela per dettagliata programmazione che c’è nel senso eravate in 5 su due classi e facevate una programmazione condivisa quindi era molto complicato come certo un orario settimanale delle cose farei fare di discipline perché noi adulti si sa che esistono discipline del sapere localizzato e per discipline e poi queste discipline andavano tra gli occhi in attività che su cui non esagerava city e si mare settimane programmate l’inter sta per prima della data delle istituzioni da programmazione ufficiale prima dalle sue ore da subito dalla giornata sì sì dal primo tempo pieno ore anche perché è stata una sperimentazione voi avete costruita ma sotto falso nome di cardina strada non certo senso o comunque quasi nessuno siamo alla mano ciao a tutto e la leva che entro il 30 9 stesso veniva rita è la quale certo a figurare giocatori erano fermenti diversa natura le ore con compito di formazione di dati e di seguire la didattica insegnamento e ora direttore non esiste più la nostra scuola era una scuola caratterizza anzi se c’è intento c’era un bel gruppo di insegnanti e poi questo tempo era andarono sempre più aumentando le classi in pieno e quindi si sposa c’era un intento e una infine era comune ha il fine era comune c’è una condivisione di di pareri di comportamenti di no comune si erano è anche una una democrazia oltre l’anno comunica un certo senso sì grazie degli insegnanti una situazione di democrazia anche per i bambini ma perché non erano alla mercé del dl diciamo dell’individualità di ognuno erano in un gruppo di cui loro facevano parte maniera attiva non c’era che la possibilità perché era così perché era naturale di provare di sentirsi più affine a un insegnante rispetto a un’altra avere dei punti di riferimento diversi degli attivi delle affettività diverse perché questo perché perché è naturale non ho con tutti si riesce ad avere un rapporto essere in empatia tra l’altro e quindi questo è anche un per i tempi perché devi tenere conto anche un rispetto reciproco impresa per esempio noi avevamo maschi e femmine insegnanti ea due maschi due insegnanti uomini e poi e tre donne e questo ha fatto di essere maschi e femmine secondo me era la vera educazione sessuale cioè il rispetto reciproco in uno a dare degli esempi la cooperazione autorevole d’ascolto aiutarsi l’un con l’altro dire cioè cioè quando come entrava in classe non diceva mai c’era sempre un diario di bordo nella fase in cui un insegnante perché non sempre ci se ne ricorda si segnava quello che per noi era particolarmente importante avvenuto nella mattinata a sé in modo che rimanesse sia per quando si andava a programmare la verifica periferia di lavoro ma anche come comunicazione al collega e veniva dopo di noi perché ne tenesse conto anche stupì veramente se un bambino aveva avuto aveva pianto aveva avuto delle difficoltà su qualche cosa si segna si segnava si segnalava al coin modo tale che per esempio il collega avesse un occhio di riguardo per la situazione massima anche piccole cose non sono come si acquisisce la crescita di strutturare la didattica in maniera attiva su come si diventa insegnanti che usano la didattica attiva prima di tutto pretendo che si impara anche attraverso il fare si impara attraverso riflettere attraverso il parlare e si impara attraverso l’esperienza diretta che credere i bambini siano le basi gotico ma quei tempi credevano pensavano che andava un riempitivo delle nozioni e così si ha insegnato e quanto più lontano dalla necessità per abb in termini mi dà una scuola così senza vabbè anche io però questo è un altro paio di maniche ma ancor di più alla fine degli anni cinquanta scuole visibile negli anni circolate alla scuola così fieri delle tante bambine che faceva che riprendeva la lezione faceva i compiti essere correggeva di servizi però io c’era appunto questo questa cosa questa persona e sapeva la verità è che ci insegnava lei sarà anche imparato l’evidenza voglio dire io ho imparato lo stesso per la propone io ho imparato lo stesso e caso imparato in realtà io mi accorgo che ho imparato fino a un certo punto che per esempio a scrivere ho imparato proprio quando sono diventata maestro ha dovuto fare le famose relazioni finali di fine anno e ridevano tantissimo tempo tantissimo impegno tantissimo riflessione perché in qualche modo mi hanno dato del dello scrivere una funzione diversa ciò mi son messa per esempio per la prima volta dal punto di vista degli leggeva la mia le cose scrivevo certa perché se volevo veramente trasmettere dei concetti e devo far di rivivere un’esperienza che non aveva non l’aveva vissuta in prima persona che ho capito ho capito quindi quindi secondo me si impara nel divenire cioè forse lì ho imparato che era piacevole anche andare a scuola a stare a scuola sono mangiata nei movimenti e si ho avuto che ero più che mi piacevano di più le materie scientifiche rispetto ad altri materiali però somma però poi dopo ti sei dovuto ricostruire se mi sono dovuto a ricostruire un insegnante a che è anche un po c’è anche un po è dovuto anche un po a ragionare di nuovo su tutto immagino nel momento in cui si insegna nel momento in cui si segna [Musica] si deve ragionare su tutto c’è deve percorrere proprio johnson il ragionamento per come lo conosce cioè per come lo sai alla fine ma nel suo sviluppo completo no sì soprattutto io credo mi abbia ragione karl hoffman quando dici bisogna essere curiosi di cosa avviene nella testa dei bambini e soprattutto capire che noi abbiamo il compito non solo di trasmettere delle conoscenze ma anche di creare una persona una persona ricavi a chi ha la capacità di stare con gli altri e di vivere una vita insieme agli altri e di avere delle soddisfazioni affettive una vita affettiva completi ora le famiglie sono scesi ai caratteri nazionali di newman resta certo c’è però in queste situazioni per esempio noi a quei tempi dopo bisogna sempre meno però le assemblee dei genitori erano piene completi per i genitori erano in cui era una scuola diversa da cui non avevano fatto loro quel messaggio io era era di proprio ripetere la mia esperienza perché capire ogni esperienza si deve andare avanti dell’esperienza si può ritornare indietro dicendo ai miei tempi si faceva così io sono cresciuto sino ai miei tempi si diceva che la frustrazione insegnava mondo me la frustrazione non ma nulla che secondo me è una persona frustrata no no non impara eppure la frustrazione era un mezzo correttivo didattico degli insegnanti che facevano certo quando metti un alla berlina un bambino che oppure prendi lo prendi in giro per le cose che scrive male o ne sottolinei team fury perché come si fa a essere diversi da quello che si è vissuto io credo prima di tutto essendo noi stessi cioè capire io non io a scuola sono anche arrabbiata al peso delle volate ma mi ricordo sempre uno meno mi disse un giorno ma tesa e nervosa oggi è che cosa ti è capitato si hai ragione oggi sono proprio arrabbiata per conto mio non siete e quindi sono più nervoso abbiate pazienza supportate mi cioè un discorso di genere secondo mi rende fiumano l’insegnante è più comprensibile un bambino il fatto l’insegnante possa essere non lo dovrebbe fare ma fare uno sgarbo baiona sbagliare sbagliare avere un rapporto più autoritario o meno disponibile cioè vita di tutti i giorni succede anche a casa non succede sì non si è sempre al massimo non sponibili però riconoscerlo capito che anche l’insegnante non essere umano ma aveva la cosa con cui io posso per lo meno io saprete l’uso questa cosa ecco credo che la verità e la naturalezza siano le cose la semplicità siano le cose importanti in un rapporto dei bambini dire sempre la verità [Musica] [Musica]