Intervista alla maestra Marina Rontini
Attività svolta nel corso di Storia dell’ Educazione del professore Gianfranco Bandini presso l’ Università degli studi di Firenze
- Intervista di: Ginevra Pini
- Regione: Toscana
- Anno inizio insegnamento: 1953
- Trascrizione:
salve a tutti sono ma con la maestra ma arriva mantini che oggi ci racconterà la sua esperienza di maestra della scuola primaria ciao marina che percorso è svolto per diventare insegnante per diventare decenni ha anche frequentato l’istituto magistrale a firenze intitolato a giovanni pascoli e gli anni dunque erano ai miei tempi erano mie pari e 7 anni cioè 4 inferiori e tre superiori quindi c’era il prima seconda e terza superiore dell’istituto magistrale all’istituto giovanni pascoli e ha partecipato a dei concorsi poi si mi sono diplomata nel n nel luglio del 1946 che sono del 26 quindi avevo di 6 20 anni 26 36 e 46 a 20 anni presi il diploma perché ci fu un anno in cui non si studiò perché c’era la guerra capito e quindi poi presi da pina poteri ed il diploma il mio primo pensiero è desiderio da realizzare fu quello di di conoscere i ragazzi a premetto di conoscere i ragazzi ai quali impartire il mio insegnamento ma premetto che per me l’insegnare è stato fin da quando ero bambina come una vocazione perché a 16 anni già preparava i ragazzi era tempo di guerra preparavo i ragazzi che gli esami e gli mandavo agli esami eravano sfollati a sagginale cioè in una località vicina borgo san lorenzo e sa se e quando ancora molto giovane ho 16 anni prepara i ragazzi che fallì fate gli esami di quinta elementare nella scuola di sagginale ok come ti sei preparato per il concorso per il concorso mi sono preparata andando a prendere piacioni da borgo san lorenzo dove risiedevo a firenze insieme a una mia collega figli anche le di un insegnante algia si chiamava argira naldoni e si studiava insieme sempre facevano i temi e ricordo che il mio professore mi ero già pas perché scrivevo in modo chiaro e semplice somma e quindi poter prendere un unito netta nell’anno 1950 e nel 53 poi entra il ruolo si comincia il mio insegnamento di ruolo come insegnante elementare quando sa che è entrato di ruolo quando andate invenzione entrata il primo di settembre nel 1953 in pensione sono andata nel 1991 dal 53 al 58 ho insegnato la pena una scuola pluriclasse e poi dal 58 né segnato nella scuola unica nella scuola plurima ecco non si può dire volumi plurima di triggiano dove sono rimaste insegnante fino al 1991 anno in cui sono andate in pensione ok da behrami immagini né soprattutto a me che appartengo a un’altra generazione di cosa volesse dire insegnare a quei tempi e insegnare a quei tempi voleva dire impartire ai ragazzi delle dune insegnamento che apparentemente sembrava nozionistico ma in realtà non erano cio nistico al termine sembrava nozionistico perché era come una sintesi una ripetizione di tutto l’insegnamento particolareggiato che veniva fatto e e quindi i ragazzi insomma prendevano facilmente e quello e l’insegnante comunicava loro ecco quindi cosa che l’ha spinta a diventare maestra lavorazione mi dice silva vecchio perché io ho detto che fino da avevo 16 anni mandavo i ragazzi a dare gli esami il preparavo ho avuto una grande vocazione all’insegnamento sì tanto che ho insegnato poi tutta la vita per esempio quando ero sposata gridano e le facevo la scuola di pomeriggio la casa si riempiva di ragazzi che venivano a fare i compiti insomma e chiedevano le spiegazioni di ciò che non avevano assimilato bene nel durante di sé durante l’apprendimento quindi sui giovani dell attività extrascolastica extra scolastiche ma extra scolastiche sempre con lo scopo di volontariato ci tengo a sottolineare perché io non ho mai voluto fare approfittarmi delle economicamente dei di ciò che hanno fruito i ragazzi insomma capito e diciamo in qua ha insegnato assegnato in questa località di marciano per 5 anni dal 53 al 58 che era nella zona del mugello ah ecco prima di di essere di ruolo in queste scuole nella scuola di triggiano e anche nella scuola di marciano sono stata impari e scuole dove ho insegnato anche da da un anno all’altro da un settembre fino al settembre dell’anno dopo cioè un anno intero e mi sono dedicata con molta passione si è mai sarebbe a me a dirlo ma i miei alunni di grezzano quando andavano alle scuole medie a borgo e le luci più di una cosa è accaduto che una professoressa di italiano abbia detto quelle di chi del sano sono preparati bene rispetto a quelli di diceva di luco magari oramai ovvio la verità questa è la verità che cioè a me facevano anche degli elogi per capito cerchi era soddisfacente erano già dà molta soddisfazione si è negli anni in cui insegnava si sentiva nell’ambiente scolastico la divisione tra i ceti sociali ma a dir la verità poi miele si sentivano molto perché la zona era una zona fatta di coloni di contadini e di operai di gente diciamo così che economicamente erano su calda pari si può dire una eco non c’erano tante diversità sociali capito dovute al senso magari dovute alla al benessere familiare eccetera era difficile questo è quindi quanti bambini aveva per farsi per classe roma in quella scuola e cade di montagna dove tematico cinque anni dal 53 al 58 i ragazzi erano una diecina e delle cinque classi o invece quando venne a triggiano allora erano parecchi di più e sono stati anche trenti generalmente 20 alunni è guerra non si sa mai avuto in classe bambini mon deficit specifici spc 3 fisiologici magari più che mentali perché mentali l’ho avuto mi pare uno che insomma che a 12 anni faceva frequentava ancora la seconda classe va bene è perché era figlio preso da un orfanotrofio fano trophy e che magari insomma era porta sole di dvd evitare di una bara fisiologica ma va bene così raramente per il successo e cappuccio usava erano un insegnamento particolareggiato questo ragazzo me lo riprendevo anche di pomeriggio e li facevo cercavo di usare un insegnante particolareggiato cioè semplificato parecchio e fare in modo che apprendesse quelli non aveva assimilato la mattina mentre c’e dall’insegnamento a tutta la scolaresca capito e cosa pensa delle masse dei differenziali come avevamo visto ma delle io ho parlato né non ho mai insegnato in una differenziale che ne ho parlato con la direttrice didattica che la regala differenziale nella sua circolo didattico e che insomma non era un granché soddisfatta punizione invece venivano utilizzate rarissimamente perché la punizione era mezzo per accentuare piuttosto che diminuire che semplificare la situazione psicologica e anche diciamo così tecnica ed era era come un aumentare una guida invece bene era cercare di eliminarle nero è una bocciatura invece erano è la bocciatura è capitato solo una volta o due un lungo insegnamento perché quando uno anche in accordo con il direttore didattico oppure con le altre insegnati con un collegio di insegnanti per cercare di evitare le bocciature perché una bocciatura rende sempre più critica la situazione psicologica e bella l’unico giusto questo perché no giusto mercante che rapporto aveva invece una nomi è un raccordo un rapporto un benevolo e dvd dicevamo cede quasi materno capito e non e altezzoso ma semplice insomma comprensivo eco ne è prova e sopra abitava sopra l’aula vita va un insegnante andata in pensione che delle volte passava e mi sentite diceva mi diceva miu miu quanto rimorso mi fai venire mi facevo venire rimorsi perché lei era stata severa aveva usato anche la bacchetta oggi capito e quindi quanto rimorso mi fai venire perché sentiva che io vi trattavo in un modo o materno i ragazzi e che imparavano davvero non se ne approfittavano anzi scendevano all’apprendimento più con più calma con più naturalezza ecco quindi sarà una posizione non rapporto un po il rapporto con i genitori anche con i genitori era difficile non ho mai avuto da ridire con i genitori cioè le ho sempre compresi ed un anno compreso me si stava per lei se cercate per le sedi più grandi difficoltà durante la sua carriera è più grande difficoltà sono state quelle di la difficoltà di raggiungere di raggiungere il luogo del dell’insegnamento capito prima quanto non era ancora di ruolo dovevo fare tanti chilometri a piedi anche per raggiungere la scuola oppure in bicicletta commercio gli semplice così e quindi difficoltà di carattere logistico ecco più che altro né logistico invece per quanto riguarda il maestro unico quale c’era il maestro unico cosa pensa in vicino maestro unico io pensavo molto bene che maestro unico perché perché il maestro unico e cia quel metodo di insegnamento e sotto la comprensione delle dell’alunno bene e quindi il quale magari ha dovuto anche un po faticare per essere compreso perché l’insegnante delle volte usa un metodo un po cattedra tifo va bene con termini un po tecnici un po anche difficili e quindi invece no se il maestro unico e possiede delle buone doti per far comprendere l’alunno è bene che sia l’unico ho sempre lo stesso è così e nel 68 si stavano a vera e propria rivoluzione culturale come hanno influenzato e se la fidanzata le contestazioni studentesche la scuola primaria e non l’hanno influenzata tanto le contestazioni studentesche per più che altro si sono fatte sentire nella scuola media nella scuola media superiore ma nella scuola elementare no capito e la donna invece come venivano valutati gli alunni come venivano valutati e quindi vanno valutate secondo il sistema di loro modo di apprendere e di loro interesse per la scuola che venivano valutate insomma l’insegnante di valutava positivamente o negativamente a seconda di come rendevano di come partecipavano all’apprendimento credo ci sono dei cordi più belli là di tutto il suo percorso nella scuola si e ci sono dei ricordi delle accademie abbiamo fatto per esempio in occasione delle feste natalizie capito e quindi delle accademie nelle quali abbiamo invitato anche le autorità come potevano c’è anche il provveditore agli studi di firenze c’è stato nella scuola dove dove insegnavo con mio marito così a trezzano e perché sono venuti nero il provveditore l’ispettore i vari direttori per rendersi conto di come erano preparati i ragazzi delle accademie che svolgevano e poi dei risultati ottenuti anche stato molto bello è stato nostro indietro invece cambierebbe qualcosa nel suo modo di insegnare ma io direi di no non lo cambierei seguite lei sa usare il sistema di di usare un metodo semplice accessibile di non essere cattedratica di non di non usare termini tecnici troppo difficili ma gli di avere comunicativa e soprattutto di ricordo consiste come diceva bisogna adeguarsi alla mentalità del ragazzo per adeguarsi alla mentalità cioè abbassarsi con loro è bello benissimo si si si si avrà ringrazio la maestra marinara ntini per questo ma io ho detto è venuto tutto qui si va bene grazie mille