Intervista alla Maestra Silvia Scelza
Intervista alla maestra Silvia Scelza, insegnante elbana di scuola elementare in pensione,
realizzata dalla studentessa Linda Rossi
Ringrazio calorosamente la maestra per la sua disponibilità e gentilezza e per avermi raccontato la propria esperienza con la sua evidente semplicità e passione.
- Intervista di: Marcello Rossi
- Regione: Toscana
- Anno inizio insegnamento: 1953
- Trascrizione:
la mia storia con la scuola è cominciata negli anni cinquanta primo poche scuole tanti bimbi quindi gli istituti raccoglievano grande numero di bambini che venivano a frotte da ogni parte del paese erano tempi in cui per noi bimbi non ci hanno grandi occasioni di socializzare al di là di le conoscenze del vicinato quindi se c’erano dei bambini bene se non c’erano vivere in posti futurine quindi la scuola avevo vissuta proprio come un’occasione per incontrare gli altri non ho mai avuto una sensazione negativa nella scuola di costrizione di regole severe per cui l’ho vissuta bene 8 facevamo turni pomeridiani per cui dopo una mattinata in casa era quasi sembra credibile non evasione perché poi oltre al lavoro era però non mi ricordo il peso del lavoro le richieste però l’esperienza in se stessa stata un’esperienza positiva era una scuola di campagna dove eravamo abbastanza liberi e si punto dove si incontrava gli altri bambini si lavano aziende tutto qui una buona idea perché amavo la mia maestra perché era molto bella molto curata rispetto alle persone intorno in quel periodo lì insomma dimostravano anche le difficoltà non ho chi minh hanh e avevano tutto rapporto avevano l’insegnante mani è un rapporto si molto diverso da quello che poi ho instaurato ho visto anche nelle scuole è rappresentato che oggi nel rispetto e anche un pochino più amichevoli il tempio il periodo del modulo numero di maestre all’interno stessa classe più numeroso portava anche i bimbi non sarà difficile ti chiamassero maestra allora ci chiamavano per nome rosa quei tempi sarebbe stato impensabile impensabile ed era di viva una era un rapporto molto molto affettuoso perché la maestra allora ci portava a conoscenza di mondi che noi bambini del 53 non conosceva attraverso la televisione solo quelli più fortunati in famiglia arrivano sono poi diventata maestra non per una scelta mobilità lo sono diventata perché i miei tempi il percorso perché doveva studiare era obbligato che nel nostro paese cioè esclusivamente il liceo classico e mi sembra già allora una scuola professionale per le donne il giovane veniva questo considerazione il liceo classico era allora vedeva allora una frequenza delitto.lo veramente ma in casa mia si dovettero fare delle scelte anche perchè mi aveva già due figli sembra uno verso l’università non c’era la sicurezza economica anche potere e quindi si pensò a un diploma ed è se poi immediatamente una possibilità d’impiego e di lavoro al di là delle motivazioni personali che per curiosità vi di ognuno il mio fidanzato dall’università pensa io pensavo nello studiare alle urne di avere più occasioni non l’ho avuta perché pagamenti sono collegio rigorosamente rosa per cui non c’era la coscienza di questa scelta anche se mio padre era un maestro anche se la scuola l’avevo vissuta bene però avevo apre ambizioni anche se a 13 anni il 14 fare scelte così consapevoli insomma però dall’elba vincerà un esodo verso questa questo centro di studi il collegio e quindi ho fatto questa scelta una scelta e oggi dio che è stata una seta fortunata nel senso che si sente molto parlare di soddisfazione nel lavoro ecco io ho scoperto che questo lavoro mi piaceva molto l’ho fatto volentieri per un forte amor proprio ma anche per gli insegnamenti di mio padre diceva non ti devi mai far trovare in difetto quindi ho sempre cercato di fare me di quello che sapremo fare deve dove sapevo che sono entrate al ruolo attraverso un concorso con i partecipanti erano numerosissimi nei posti invece sempre troppo pochi ne sono uscita vincitrice ma sono entrata una graduatoria di merito che vedeva diversi livelli allora c’era merito distinto l’approvazione ora non mi ricordano che sono tempi lontani e comunque questa graduatoria permanente poi man mano veniva assorbita secondo poi la disponibilità insomma dei posti e con i pensionamenti si rendevano disponibili mi sono preparata a concorso insomma quanto scientemente nel senso che non aveva era stato il primo e l’unico concorso avevo fatto non ero in grado di affrontare viaggi una naviga al in pieno inverno perché sarei arrivata morta perché non sono un gruppo di mare per cui con il consiglio di colleghi di papà più grande in alcuni testi di pedagogia di psicologia ma soprattutto quello è mai servito poi per per superare lo scritto è stato un testo nuove lezioni di didattica del dott quindi che scendeva sul pratico soprattutto lo scritto superato reale passati un po di anni perché tutto questo è stato nel 70 anni 70 nel 75 ho lavorato bene ho fatto posso mettere il punteggio grande facilitata da fare supplenza e poi nel 75 più man carico non carino in una scuola il 76 passaggio ruolo un incarico la scuola piano tempo e allora sperimentava l’inserimento degli handicappati anche g all’interno di grassi normali quindi è stato un tirocinio e o così per me molto importante perché al di là dell’esperienza delle insegnanti lì allora anche altre figure come le terapiste l’insegnante di scuola speciale certamente mi ha portato ad un approccio con questo lavoro diverso che se l’avessi fatta da sola e ho parlato tante cose nel modo di porsi verso tempi difficili nei sistemi di lavoro verso quelle difficoltà sembra una cosa una positiva tant’è che quando poi ho cominciato ad avere la responsabilità di una grassa e perché il passaggio il ruolo mi ha portato ad avere poi il posto fisso è la l’asse tua di responsabilità ho provato una certa difficoltà mi sono resa conto è la scuola il corso di studi non ti aveva dato una cultura generale ma non ti ami malato i mezzi per insegnare quindi attraverso suggerimenti testi di metodologia di pedagogia tante cose esperienze ma in questo piccolo mondo dell’elba insomma non è che era tanto facile il ricordo poi nella scuola ricordo della scuola tradizionale l’impostazione era bella e quindi i primi passi sono stati devo dire incerti fino a che ci hanno obbligato e hanno fatto bene un piano pluriennale di aggiornamento dove alcuni formatori insomma c’è un aperto veramente con i fronti diversi il bello stato che non tutte erano convinte di cambiare di trasformare ma soprattutto quelle avevano certezze sono prendibili nei metodi o meno ma con un gruppo di colleghi volenterose abbiamo cominciato a fare queste nostre sperimentazioni per cui la metodologia è stata un po una un’evoluzione da dovuta anche a questi suggerimenti a queste esperienze ma mi sento di dire che è stata soprattutto una crescita personale perché la mia esperienza dice visto nella gestione della classe nell’impostazione del lavoro è inevitabile non uno post forti del suo e soprattutto porta il proprio apparato al di là dei principi e devono essere rispettati da tutti rispettate da tutti non ho mai avuto difficoltà nella gestione della classe anche quando sono stata sola perché per carattere non solo di intimate con laverty sono sempre disposta ad accogliere le novità i bimbi ma mi divertivano più o meno consapevolmente scopri e per farti voler bene tra virgolette quindi per farti ascoltare liberi anche divertire quindi la gestione della cassa è stata una gestione leggera mi ricordo che dicevo ai miei bimbi di prima e poi l’ho ripetuto negli anni perché vedevo e funzionava non vi spaventate non voglio bimbi buoni voglio quindi canzi che qui da noi significa in gamma no voglio rinvii danza in accento voglio bimbi e sappiano che riescono a capire anche da soli ci sono momenti in cui ci vuole per l’attenzione vela ma ci sono anche momenti in cui ci possiamo divertire alleggerirsi eccetera eccetera i bimbi poi crescono da bambini piccoli sicuri diventano ragazzini e li è stato importante proprio il rapporto non dico paritario perché comunque loro dovevano vedere nella l’insegnate una figura autori ma una figura e li desse sicurezza non per gli spaventasse per cui punizioni cognitive note a casa non hanno fatto parte della mia gestione della classe il rapporto con i bimbi doveva essere un rapporto fra me e loro dovevano capire io ero a loro disposizione ma non per tutto cioè nel senso cioè non dei paletti oltre questi paletti naturalmente si pagava un figlio ma questo figlio era una specie di processo fatto all’interno della classe con i compagni stessi a far riaprire certi comportamenti danneggiavano gli altri è già pieno portamenti disturbavano qui ci impedivano questo ci impedivano un è stato e quindi insomma una gestione così diciamo collegiale ma dove chiaro che le regole erano pilotati perché potevo permettere il loro gestissero erano prenotate ma erano regole loro potevano tranquillamente accettare anche perché insomma non era una capire la scuola è un ambient tutti gli ambienti hanno determinate regole la scuola né a quelle che si potevano contrattare nel senso se riusciamo a vi concedo anche o meno quando ero sola a insegnare secondo una maestra unica la gestione più difficile era per e quindi in difficoltà perché poi si fa per dire ci sono i brani meno rai bravi a loro ugualmente bisogno di te finché non un’autonomia di certe conoscenza di certe tecniche di share tv i procedimenti per cui ogni volta ci si presentava uno scalino nuovo tende vs a disposizione di tutti per gli altri io facevo incontro sugli immigrati quelli capaci di organizzarsi e per esempio il sabato ad una scuola a casa vado il sabato non lo avevano la libertà di organizzarsi una mezza mattinata del controllo potevano scrivere testi teatro e burattini si organizzarono sempre nella stessa ambiente io facevo un certo lavoro di recupero degli altri la gestione della l’asta è stata più semplice nel periodo del modulo nel catino del modulo che io il piango perché so che insomma il modulo meno vissuto io non c’è più rimpianto perché ci è rimasto perché è stata un’esperienza di lavoro comune un’esperienza che confronto sugli atteggiamenti da tenere su bimbi di autocritica perché la lega ti dicevano guarda ma io faccio così e ottengo questo e quest’altro ma soprattutto la possibilità di approfondire il tuo rabo d’intervento divorarlo quindi maggiormente io mi ricordo tuttologa inevitabilmente qualcosa veniva sacrificato nel senso che se te la padrona della classe sai che c’è questo problema 6 portata ad intervenire su quello che ritiene il problema più volte dandoli più tempo per poi magari mancava di tempo per le attività artistica mancava tempo per quella allora si chiamava ginnastica poi diventata educazione motoria quindi avuto una sua dignità e un suo tempo e giustamente è in questo senso quindi ma soprattutto nel giudizio dei tempi che non era mai un tuo giudizio e poteva anche essere sbagliato minato da 12v a comprendere ma era sempre con confronto con gli altri e quindi insomma forse più aderente a quello è una realtà del bimbo con le famiglie io ho avuto fortuna ho avuto fortuna perché specialmente negli ultimi anni le famiglie erano diventate un po più attente anche a quello che era la scuola alle esigenze perché conosco da sempre avuto bisogno delle famiglie non soltanto nei rapporti di freddy atteggiamento di conoscenza del bimbo ma anche proprio economicamente perché insomma ci mancava sempre tutto e quindi la la famiglia io ho avuto delle famiglie è molto attento e molto disponibili qualunque iniziativa tutte le lim però è in questo senso e soprattutto ho avuto buoni rapporti con le famiglie perché spesso la famiglia e ti aggredisce un po mn è una famiglia ha bisogno di aiuto e quindi andava educata e anche la famiglia a capire che il bimbo non era vagabondo del bimbo non era cattivo al bimbo aveva delle problematiche tutti insieme dobbiamo risolvere dove le cose vanno bene se il bambino va bene sei maestra eccellente e quindi i rapporti sono facili si perde tutto su che cosa si lavorava come si lavorava tornato nella mia carriera 37 anni ne ho superate di frasi da un inizio di scuola quella che si definiva un po tradizionale un po legata alle discipline alla scuola poi che metteva veramente non come c’era scritto solo sull’arte al bambino al centro del tuo lavoro e quindi le conoscenze erano quelle classiche di base cioè quelle delle discipline l’approccio era molto diverso per cui si partiva dal loro sapere dalla esperienza un po in tutto in tutto nel nella lingua nella parte storica nella parte geografica quindi da una realtà concreta che loro conoscevano bene per poi confrontarla con realtà più lontane dopo aver capito cos’è un ambiente dove era geografico io dovrei portare gli esempi pratici ma sarebbe un po troppo lungo io mi ricordo una volta fui chiamata era un allattamento ma non ama gustare in direzione segreteria per cui chiesi di poter andare a dare una mano una scuola per cui scuole san giovanni un piano tempo problemi di recuperare dei contenuti paralleli contenuti significava fare un pò l’alitalia geografia d’italia velocemente e il disco prix perché poi studiare sino a volte sono le scoperte che partendo una cartina del andando a visitare i diversi ambienti che ci sono che vi da noi questi bimbi costruivano le cartine e ci metteva attualmente al lavoro di scelta la simbologia in base a quello che avevano veramente detto dal piccolo si passa al grande immaginatevi la pianura di mola ma immaginata in una verdura habana immensa ecco che cosa insomma se i vostri valutandoli le arti nei simboli si è costruire una si scrivevano le regioni da soli non ho più fatto geografia nell’altro modo per dire e così l’italiano scrivere sole caso mamma scoprimmo che andavamo del vostro di san martino raccoglievamo un’infinità di reperti tra virgolette e dall’inventiva veniva l’italiano perché fate iscrivere a sarà davvero un raccolto una foglia l’annuncio di una lumaca o c’è una scuola più viva che poi logicamente doveva portare a quelli dei saperi degli strumenti per ascoltare per affrontare il tutto ha fatto con molto divertimento sempre ecco questo sì non dico che fosse tutto il paradiso difficoltà se incontrano momenti di stanchezza momenti di per ecco sapevi in questo senso saper leggere una realtà nelle nelle sue e raccontarla raccontarla sul rapporto segnata ieri ho già detto con le famiglie con i colleghi con i colleghi del modulo ripeto potrebbe sembrare che io sia vissuta in un mondo fatato però ios avuto buoni rapporti di fiducia di collaborazione la difficoltà è stata nei momenti di cambiamento quando chi non era convinta delle novità di queste nuove esperienze dovevi cercare in qualche modo di coinvolgere nella solamente erano le figure sacre della scuola e maestre le signore maestre che inizialmente ci dicevano nave funes e giovane come se l’essere giovani fosse stato un indice di scarsa capacità con tutto il rispetto dell’esperienza che io ripeto veramente non ho dato negli inizi denominabile rabbino e poi è nato credo abbiamo dato meloni alla fine aggiustando il tiro con l’esperienza ormai hanno grande quello però sopra veramente un’esperienza positiva ho fatto un lavoro che mi piaceva senza tanti problemi sono stata forse una come tante aperte a sperimentare raccogliere l’esperienza degli altri forse visto anche mia mi hanno aiutato momenti memorabili nella scuola ieri tornando a casa mi veniva nalmente prato come ho fatto a dimenticare il momento in cui una bambina affetta da mutismo elettivo o selettivo non si dice che per un anno e più non ha parlato ribadisce famiglia verdone quindi sapeva da me ma è una sindrome difficilmente riconosciuta ma ora un po di più è quindi un anno di lavoro di scambio così come si poteva ma improvvisamente senti che ti parla ti fanno richiesta brividi cioè avevi superato altro momento memorabile un’altra bambina che aveva delle turbe psicologiche e che aveva il terrore del bagno soprattutto dello sciacquone perché temeva di essere risucchiata insieme a tutto il resto per un anno non ha messo piede nel bagno non ti dirò una bambina di prima quando poi aveva le sue necessità che cosa diventava di inquieto di aree di sofferenza fisica anche di sofferenza fisica lì c’è voluto un po più di tempo anche perché era una tipa molto volitiva che non era bambina saudita ha bisogno solo di rassicurazioni doveva convincersi che è anche lì in una mattina dopo la data del 1 raccontare l’esperienza una mattina mi scappa la pipì margherita compagnia bagnano la sua compagna vedi se e margherita ritorna saltando orlando se avete vinto la lotteria perché questi sono momenti memorabili nel senso e vedi superato un problema è veramente era un grosso problema ma potrei dire sono stati superabili tanti altri momenti in superava i tanti altri momenti ognuno di quelli dove un bimbo intimorito insicuro cosciente anche dei propri limiti riuscirà a superare l’ostacolo è lo sguardo di un bimbo cambiava non c’è altro riconoscimento detto lavoro e quello e lo vedevi tornare al banco saltellando metta si avvicina a questi sono momenti memorabili insomma è il succo del tuo lavoro perché il tuo lavoro sei lì perché i kart riacquisiscono quello che gli serve anteriori e lo fanno con difficoltà l’ultimo ancora prix venerdì la scuola è stato doloroso faticoso difficile ma necessaria per motivi di famiglia che mi ha lasciato da tanto tempo dopo un senso di vuoto fino a che gli alunni ho lasciato non a ciclo chiuso sono usciti dalla scuola elementare nella scuola media quel punto lì e mi sono sentita liberati non avevo lasciato pendenze quindi la vita andando avanti ok