Intervista alla maestra Vittoria Gibellini
Attività svolta all’interno del corso di storia
dell’educazione, prof. Gianfranco Bandini, Università degli Studi di Firenze.
- Intervista di: Vanessa Baracchini
- Regione: Toscana
- Anno inizio insegnamento: 1949
- Trascrizione:
la signora lei quando ha iniziato a lavorare come insegnante nel 49 elaborava carrara dove ha lavorato in montagna ecco cominciò quando aveva provato rimontando dove a colla è un paese vicino a cesena lo è perché ha scelto questo mestiere di insegnante ma non è che io lo avevo 18 anni diciamo era una strada bella per per le ragazze penne dove come come diventata insegnante ha fatto di concorsi ha dovuto sì ho fatto due concorsi e secondo l’ho vinto il primo ho avuto l’idoneità è secondo con l’idoneità loviso e come era la scuola era una scuola molto più dura rispetto a oggi molto più oppure una scuola c’è ad esempio per le punizioni cell esistevano le punizioni colpo corporali io non ho mai almeno io non ho mai usato per le cose e ora io la scuola ora io l’ho abbandonata un bel po e le ha dato impressione 85 e non è il mio modo del genere si 85 tante frecce comunque ho fatto prima in montagna nuovo gico qualche anno sette anni mi pare affatto prima accolto e poi giù diranno poi a carter boggio e quella della boe castelpoto e gragnana siamo dati per lei non era l’uomo già era penne ragazzi st ero a casa quando aveva aperto il porto e scusa grana colla ci stava tutta la settimana e si è elio scendevo sotto ai piedi di sceglieranno e poi faceva piedi due chilometri mi pare e arrivavo in paese in quel paesino dove ero accolta dalle musiche dalle pecore e le sa qualche mozzicone moccolo né milano le scuole erano divise tra maschi e femmine oppure erano unite quando lo insegnava io ma vero era una scuola unica classe noto scuola unica le classi erano uccidere sono la serie valori classe come si chiamavano pury classici su basilea iii aveva alcun ita che cos’è la pubblicazione che le cose l’unica soldi né più classi quindi prima di seconda terza quarta e qui naturalmente non erano cinque in quel momento si poteva essere la prima terza secondo andiamo pure la quinta essenza che facevamo un po eravamo le maestre erano marcelo io e il prete e basta delle pecore l’autorità del quale lei era la maestra e è il pregio s’è trovata bene lei il ritmo s’è trovata bene con il prete sì sì sì mi sono trovata bene io dove ho insegnato mi sono sempre trovata bene anche quei genitori anche con i genitori io non ho avuto problemi poi in montagna di maestri sono un’autorità sì ora non so erano e per quanto riguarda per quanto riguarda il materiale didattico cioè libri avevano un libro di testo unico per tutti oppure non avevano libri di testo il sesto non li compravano li passava il patron alto qualcosa ma era uno per tutti oppure no ciascun aveva il suo unico per le classi o di crociera suo no a ogni cross e al suo però non non erano cinque classi avevamo non so prima seconda oppure terza parte quindi storia chiusure io ero l’unica facevo non c’erano tutte e cinque le classi ecco in quel mood si avvicendavano è lei che materia insegnava tutto tutto non gira la distruzione date matematica lei era famosa per il suo metodo per insegnare la matematica no ma che anche il resto via una matematica non mi ricordo quale né con le magari spot madri si cosa faceva con le mani e le facendo contati con le mani loro meli il primo tempo meglio facevano vedere il più 8 più 5 non facevano 2 3 4 5 10 e 3 13 a mi tornava bene quel sistema lì è infatti non aveva non ha avuto problemi e preferiva il signor matematica o io insegnavo volessi di tutto ecco perché mi seguissero vabbè che ci va anche la matematica ascolti lei si ricorda amica a livello di sindacati se avevano rappresentazione a quell’epoca il sindaco esistevano di nome magari a fivizzano non erano decentrati io ricorrevo poche sindacali mai per sapere qualcosa di più su questo argomento siccome conosco corno lei sempre state scritte al si nasce che è la sbaglia il sindacato nazionale scuola elementare della cisl perché la cisterna molto forte lo è ancora delle scuole dimetterà e cielo delle persone che andavano a trovarla ma non in queste ore perché quel periodo era talmente decente una cosa che non si arrivava nessuno le 5 mm la corriera in cui andavamo andava a piedi 10 nome che questi due chilometri invece i simboli di sindacato da ritrovato dopo quando è venuto in città allora ho trovato persone che sono stati quei suoi colleghi e rutelli e tante altre persone e cosa che ricorda più volentieri della sua esperienza da maestra ma io veramente ricordi mio neo tanzi ho fatto bene da mario ferrero ero contenta ai bambini mescolare mi seguivano ho avuto sempre un buon rapporto ottimo rapporto con gli scolari e duro per me erano come numero muscolari erano bambini che io a cui vivo tutti i giorni loro mi rispettavano erano carini no io nè la scuola mi sono trovata c’è un episodio particolare il primo giorno che ha insegnato buongiorno che non segna su nodi particolare ero preparata diciamo no particolare che posso dire è che quando lei era ancora non è stata una settimana a scelta vi avevo tre anni e stavo con lei lei faceva del fiore in quel posto diritto con una platea di 5 7 10 quelli dei ragazzini e io in il braccio allevi io ho avuto la fortuna di avere la scuola in una palazzina perché c’erano essere il bus del posto che non insegna valigie e quindi le avevano a casa confortevole diciamo è però meno ma alla fine la confortevole la paralisi sì sì sì perché era l’abitazione dei dei maestri locali i mezzi locali avevano una questa palazzina abitavano e cena la scuola loro non la facevano ascolani la facevano facevano netta pole volontario con questo e io eravamo io e bambini eva 1950 51 52 di avere tre anni per questo elaborare di questo periodo qua comunque mi sono trovata bene in questo senso che la paga era di proprietà di mai di mais che insegnavano che da capire che le altre case anche al mese all’estate c’erano i cuori venute che passavano per la storia meritoria che l’atleta ancora la strada non c’erano l’unica quarta inedita esperto c’erano di quell’errore matassa comunque insomma io sono diventati che difficilmente ci giocavo con loro è venuta fuori una specie di comunità come oggi ma secondo me si potrebbe nemmeno l’indagine e poi non viene il resto eh sì perché è nel figlio della maestra che l’epoca la maestra 180 abitanti 190 di cantiere ovvero la chiesa ottantunesimo le prima di diventare maestra che scuola fatto io ho fatto le magistrali dunque era qui non c erano vere bisogna mettere nel collegio delle suore rispetto ecco ecco ho completato gli studi aspetta perché era un collegio di di schumann e perché qui non c’è questo il primo momento la mia spalla era regia perché ci riuscivo e io andavo pesaro nella scuola elementare regia vuol dire scattarci non lo privano di spezia di cucina poi stiamo parlando dei primi tempi dopo per questo i primi dieci però i primi anni io sono stata lì è però insomma i bimbi e notarili alcuni avevano i pidocchi comunque c’e la mia mamma mia mamma veniva soltanto nel iva e di spighe occhiali il bello è questo che io compravo le cose che i pidocchi e e loro le mamme anziché dalla lega ma le mucche perché le mucche a loro davano da mangiare a tutto se io mi dava loro per i filoni che dopo l’ho saputo poi dopo c’è andata accederanno si coccola era mi pare un paese di centro fantasmi tanti cinque palazzi non ne facevo tutte perché non per me perché non c’erano tutte poi dire siamo andata dopo due chilometri ac milan elisa di lavora corriere era già importante e si arriverà la collina ma qui doveva fare a piedi ma prendere mio marito una delle poche macchine che c’erano e di là nella chiesa pic nic di saper capiva che io non potevo fare sempre il 2 chilometri e mezzo a piedi gioia però quindi levano a passione forte per fare tutte le volte a me per chi vasari escono poi i bambini era notarili in quei paesi il genio rimuova mai avuto problemi con le madri ne ha ma che le madri se non peggio e no non ho mai avuto problemi erano carini gentilissimi e i bambini certo una mina e cena un’atmosfera mi volevano bene poi il pomeriggio io avevo lui quindi andavano volentieri perché sapevano che lui aveva giocato per quella scuola non finiva nel pomeriggio il radiatore dal mattino tornavano a casa da lei per giocare tutto perché giocavamo insieme ma leve della scuola 8 ore da un 4 eh sì perché pomeriggio mi trovavo con con loro e con lui ma io ero contenta perché almeno lui si divertiva poi ci sentiva un po nonostante il carattere buone cioè si sentiva un po leuccio i bambini non seguivano poi lui portava i giocattoli era bravo perché li faceva giocata insomma io la scuola non l’ho fatta male ecco nel senso umano ecco e che erano i bambini che erano affezionati a me a lui i genitori e anche il pre il prete che ha retto e lei quando è andata in pensione è dispiaciuto è stata oppure ha detto meno male io nasco l’hanno fatta volentieri ecco e quindi era era il era arrivato il momento in cui io dovevo fermarmi e con ormai a un certo punto siamo importanti perché la fatica a fare il corano si è e quindi avevo già 40 anni 39 sulle spalle bene il male e quindi noi mi sento molto bene scorso quando sia i miei valori delle situazioni di base di partenza l’italiano lo sapevano questi ragazzi padova dal dialetto è stata però solo una mossa anche tutto vi chiedono presento il prete il prezzo per dire però che non piano insomma ci si capiva poi i bambini erano molto ingenui e la meglio e lo un’autorità senza 80 abitanti era l’unica maestra unica ma io mi sono trovata bene tutti i paesi anni hanno capito che io ero una una mamma più che la maestra ecco e venivano volentieri del paese come era la cultura cioè sapevano leggere e scrivere oppure i genitori dei bambini ei genitori e alcuni ma di solito si avevano frequentato matei alcuni le elementari ma non tutte però era erano persone browser di alfabetizzazione questi erano molto importante sapere che dopo la montagna lei quanto alla fino alla fine dopo 10 15 anni di montagna ha insegnato per tutti gli altri vent’anni prima la macron e processato ed era una delle maestre di riferimento a del ciapi c’era ceo per il quadro un attimo di questo premio perché io sono ho fatto scuola prima con poche accesi erano cesena anno era già come dire a aulla poi decideranno a urla non sono andati no subito sono dell’inter ecco non ci ho fatto non certo poi castelpoto e poi gran ian e poi la falsa ma poi la marconi e quello sì vabbé la marconi si poi lasciarsi esperienza dei sassi ma e mi sono trovata bene dico la verità dappertutto forse perché amava i bambini bambini mi amavano c’era differenza tra bambini di anni più avanti e città dei bambini di montagna beh i bambini di montagna naturalmente a loro mancava un substrato però erano inge erano molto più ingenui più disponibili volevano ai maestri seguivano molto ecco volevano bene anche nel sannio in a parte mi sono trovata bene invece è invece quello dell’uscita del sapri con meno rispetto a questa rimorchiate i bambini i bambini sono ingenui come base sono ingenui poi naturalmente le esperienze sono diverse quindi avevano anche un substrato diverso più erano un pochino più emancipati computer o quelli di montagna erano semplici carini il rapporto con i direttori qui del ciapi della marco amici che voglio dire quali era di manipolazione della scuola in cui i vettori ma sai loro ogni tanto ci volevano facevamo delle riunioni e io non ho avuto noi che se uno sa chi va il proprio dovere diciamo i problemi inerenti ai bambini più che altro agli scolari genitori anche ma insomma no io mi sono trovata bene ecco saranno stati tempi diversi e non ho avuto problemi ecco a volte cn problemi noi a non ho amici che i problemi li potevano esserci e con le famiglie sai ma io non ho mai avuto problemi con le famiglie perché facevo il mio dovere bene volentieri giuste perché bolla io ci stavo anti volentieri mi amava i bambini e mi piaceva che loro imparassero quindi c’è da questo rapporto stretto non ero distante e lenza i bimbi loro capivano che io a loro volevo bene e cercavano anche di assecondarmi di studiare noi a scuola mi sono trovata qui siamo in pieno ma il metodo montessori ma ma praticato per fare il metodo montessori probabilmente sai ci vuole anche una certa inclinazione si ispirava maria montessori cioè le sue idee seguivano io ecco ho sempre fatto sporgo linz e di e ho cercato anche quando non avevo scuola di cercare dei metodi perché fossero adatti a loro e al tempo stesso mi favorissero come insegnamento ecco questa attività di studio del metodo proprio quel discorso delle varie ecc cioè prima la metodologia dell’insegnamento e lo faceva a casa ora si fanno in corso di aggiornamento ma adesso lo faceva per contro scelta no io cercavo di cercavo di avere di dire delle cose che i bambini potessero capire è che potessero essere agevolati nell’apprendimento perché logico io amavo la scuola di un uomo mai fatto spola per guadagnare 100 però io amavo anche la scuola la facevo volentieri e quando ero in classe per me le altre cose non ci pensava invece quando su cosa è venuta io ricordo che a saper a marconi c’era un gruppo di maestre di riferimento che erano aveva di fatto non so se medici ricordo male una specie di gruppo leader nella lascia insieme direttore paoletti i tre o quattro maestri e arrivate quando ero in classe per me mi dedicavo molto cercando di aiutare quelli che non arrivavano bene insomma no io ho la mia carriera magistrale e stata una bella carriera allego giorno qualcuno qualcuno ma di rombo ciardi ma poi qualcuno ma raramente poi ho sempre avuto un buon rapporto anche con i genitori e quello aiuta aiuta molto perché a casa i bimbi non sentivano parlare i money della maestra e avevano fiducia e quindi tele vuole aggiungere qualcosa vuol dire qualcosa e io voglio aggiungere che la la professione di insegnante deve essere fatta volentieri sentire di fare del bene ai bambini perché poi anche per l’insegnante e gratificanti a essere seguita dai bimbi essere ben voluta anche dei genitori allora diventa non diventa più scola cioè diventa un vero né vero senso un insegnamento partecipe fra l’insegnante e e genitore perché anche i genitori devono essere contenti degli insegnanti altrimenti c’è un attrito che non si nostri con sé ed è bene che ci sia questo rapporto e io o semplice stato non abbiamo un rapporto buono con i genitori e loro avevano capito che io facevo scuola volentieri non solo per la carriera per lo stipendio ma io non ho dei bambini escono 27 va beh la ringrazio per la disponibilità bisogna che qualcuno sa scuola che abbia che dimentichi la casa dei figlioli in quel momento dedicarsi ai bambini perché i bambini sentono avvertono questo e risposta rispondono anche meglio o peggio si sanno di essere capiti seguirti ecco allora la scuola diventa anche un pochino più facile